Paride Sansò nel dicembre 2019 ha inaugurato Il Frisà-Bistro’ a Milano . Al top, come ristorante giovane e creativo, di ricerca e di tendenza. Vera eccellenza del gusto che ha conquistato il titolo di Azienda dell’Anno 2020.
Il quartiere Isola a Milano, una volta quartiere popolare, è da qualche decennio luogo di gallerie d’arte, di studi di artisti, di celebrata movida milanese e di rinomatissimi spazi legati al food. Fra questi il celeberrimo Frisà Bistrò, in Via Alserio al 3, inaugurato da Paride Sansò nel dicembre 2019
Buonissima la cucina che qui si gusta realmente, grazie a una trama gastronomica espressa in poche voci, ma decisamente profonda e speziata, una antologia pugliese di piatti tipici, con voci popolari di esplicita origine salentina; strascinati lunghi alla gallipolina ( pomodorini con polpo cozze cannolicchi e patate), Taieddha ( riso con pomodorini sedano cozze patate e pecorino), Purea di fave con cicorie, Polpo in pignatta con patate. Tra i “primi” da gustare ancora orecchiette al sugo con ricotta scanta, cavatelli alla pignata di ragù con lampascioni, cavatelli alla salentina, maccheroni con speck cicoria e carciofi. Tra i “secondi”, carne alla pizzaiola, arrosto con patate, pezzetti di carne al sugo, straccetti di carne con porcini, purea di fave e cime con crostoni di pancetta. E mi fermo qui, perché il Salento da moltissimi è stato conosciuto nelle estati scorse, il tacco d’Italia è stato preso di mira dal turismo italiano e non. Tutti pazzi per il Salento: anche per la cucina. E se molti italiani la considerano genericamente pugliese, in realtà questa cucina ha la sua cifra colta proprio nell’esaltare al massimo il concetto di cucina povera, frutto di tradizioni centenarie e di prodotti, provenienti, soprattutto, dalle campagne. Ai piatti contribuiscono il pesce dell’Adriatico e un po’ di carne, preferibilmente di cavallo. Il Salento è anche il regno della verdura coltivata o selvatica, che qui al Frisà si gusta alla grande. Lo chef del famosissimo ristorante salentino Frisà Bistrò a Milano nel lungo elenco di specialità da assaggiare per i neofiti del Salento, consiglia la “frisa”- da qui il nome del locale- (un biscotto di grano duro) con il pomodoro, poi lo sciuttidu che è la gustosa peperonata locale, le cicureddhe cu le fave nette (cicorie selvatiche con purea di fave) e infine la paparina e paparotta. Vi sembra poco? Per ogni voce del menù, dalla carne alla brace alla puccia croccante fuori e morbida dentro è proposto un abbinamento di vini pugliesi, primitivi e non solo, raffinatissimi, tanto che il palato ne conserva per giorni il profumo.